giovedì 17 maggio 2012

Keith Wright, backpaker a 95 anni!





Di backpackers, di quelli che viaggiano zaino in spalla, attenti al soldo, perché l’avventura duri più a lungo possibile, ne abbiamo visti tanti.

Mai avremmo immaginato di leggere la storia di un backpacker un po' attempato, ma la storia di Keith Wright, 95 anni, della Golden Cost in Australia, è una bella storia, che merita di essere letta.
Keith, dopo aver lavorato in un’agenzia di viaggi della sua città, era andato in pensione, godendosi il meritato riposo, nella sua bella casa della Golden Cost, con la moglie.
10 anni fa, dopo la morte della moglie, Keith ha deciso di fare un viaggio fino a Gallipoli, in Turchia, dove aveva combattuto nella seconda guerra mondiale, in occasione dell’Anzak Day, quando si ricordano i caduti australiani e neozelandesi. 
Così Keith, per organizzare il suo viaggio, ha venduto casa, e con parte di quei soldi è arrivato in Turchia, dove, dopo aver ricordato i tempi andati, è rimasto un mese, viaggiando in lungo e largo per il paese, come un backpacker; zaino in spalla, con i mezzi pubblici, dormendo negli ostelli.
Quel viaggio gli è rimasto così dentro, che da quella prima volta, Keith non si è più fermato, risparmiando ogni dollaro della pensione, per fare un lungo viaggio, ogni due anni. Fino ad ora Keith è stato in 23 stati, vistando 109 città.

E a fine maggio Keith sbarcherà nuovamente in Europa, dove ha organizzato di visitare Madrid, San Sebastian, Parigi, Monaco di Baviera, Vienna e Londra, dove conta di assistere al Royal Ascot, per far il tifo per Black Caviar, un cavallo da corsa australiano.
Per questo viaggio ha messo da parte un budget di 9.000 dollari australiani, potendo poi contare su di un upgrade della classe aerea, offertogli dall’agenzia viaggi di cui si serve.
“Ho visto cose che molti turisti non hanno mai visto, perché perché esco fuori dai sentieri battuti, viaggio in treno, con i bus, di città in città.”
“Molti di quelli che incontro si sorprendono quando gli dico la mia età, ma si sorprendono di più quando gli dico che vengo dall’Australia”.
“Quando viaggio, indosso sempre un capellino australiano, così da attirare l’attenzione della gente.”
“Me la cavo molto meglio di tanti altri giovani backpacker che incontro negli ostelli.”
Keith, che ama farsi una birra, ascoltando le storie di altri backpackers, anche se un po’ claudicante, ha in programma di continuare a viaggiare, finché non sarà troppo vecchio da dover smettere.
Leggere la sua storia ci ha dato emozione (invidia, sorpresa, comprensione, speranza), e ci ha fatto capire, ancora una volta, che molti dei limiti, dei nostri limiti, sono solo dentro di noi.

 Thanks to Debora (travelblog.it)

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