Buongiorno mattinieri e dormiglioni!
Come si dice in queste occasioni... Thanks God it's Friday!!
Il venerdì ha sempre quel qualcosa in più...ok ok non è ancora weekend, ma si assapora già la libertà che ci aspetta nei prossimi giorni. Stare a casa, uscire, lago, mare, montagna, negozi, aperitivi, pizze, sushi e tutto quello che ce pare a noi! (quando ce vò ce vò!)
Mi torna in mente la storia della volpe del Piccolo Principe:
Prendetevi 5 minuti di pausa, merita. Perché siamo tutti addomesticati dalla voglia di libertà, e il weekend spesso è la nostra piccola grande parentesi di felicità in una settimana di lavoro, obblighi e responsabilità.
E se non avete ancora progetti...io vi consiglio di mollare tutto e rifugiarvi in un bell'Ostello.... Date un'occhiata qui Associazione Ostelli di Lombardia c'è l'imbarazzo della scelta!
In quel momento apparve la volpe.
“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
“Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo….”
“Chi sei?” domandò il piccolo principe, ” sei molto carino…”
“Sono la volpe”, disse la volpe.
” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.
“Ah! scusa “, fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: [...]
“ Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
” Comincio a capire”, disse il piccolo principe. ”
“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
“Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo….”
“Chi sei?” domandò il piccolo principe, ” sei molto carino…”
“Sono la volpe”, disse la volpe.
” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.
“Ah! scusa “, fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: [...]
“ Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
” Comincio a capire”, disse il piccolo principe. ”
C’è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…”
“E’ possibile”, disse la volpe “capita di tutto sulla terra…”
“Oh! Non è sulla terra”, disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
” Su un altro pianeta?”
” Sì”
” Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?”
” No”
” Questo mi interessa! E delle galline?”
” No”
” Non c’è niente di perfetto”, sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
“La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò.
“E’ possibile”, disse la volpe “capita di tutto sulla terra…”
“Oh! Non è sulla terra”, disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
” Su un altro pianeta?”
” Sì”
” Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?”
” No”
” Questo mi interessa! E delle galline?”
” No”
” Non c’è niente di perfetto”, sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
“La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò.
Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata.
Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.
Gli
altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire
dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei
campi di grano?
Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile.
I
campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei
capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il
rumore del vento nel grano…” La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo
Principe: ” Per favore …..addomesticami”, disse. ” Volentieri”, rispose
il piccolo principe, ” ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire
degli amici e da conoscere molte cose”.
”
Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.”
gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai
mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici,
gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”
” Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.
”
Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. ” In principio tu ti
sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la
coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di
malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….” Il
piccolo principe ritornò l’indomani.
“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe.
” Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti“.
” Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti“.
” Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe.
”
Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. ” E’
quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre
ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì
ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno
meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero
in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei
mai vacanza”.
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “…Piangerò”.
” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
” E’ vero”, disse la volpe.
” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
” E’ certo”, disse la volpe.
” Ma allora che ci guadagni?”
” Ci guadagno”, disse la volpe, ” il colore del grano”.
“Addio”, disse.
“Addio”, disse la volpe.
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
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