giovedì 19 febbraio 2015

LEARNING WEEK 2015





Una nuova Learning Week si è conclusa. 

È arrivato a termine un nuovo percorso; un percorso di teatro, di scuola ma anche di vita. Abbiamo sempre visto quest’esperienza con occhi esterni, ma cosa dicono i ragazzi al termine di questa prova? Quali emozioni hanno provato e provano? Che ricordo avranno di questa settimana condivisa 24 ore al giorno con i compagni e con le innumerevoli prove che i nostri artisti professionisti hanno posto loro tutti i giorni? Scopriamolo in poche parole, quelle dette nell’attività di conclusione proprio l’ultimo giorno, prima della partenza ed il ritorno a casa.

“indimenticabile” “ansia” “interessante” “impegnativo” “unione” “amore” “scoperta” “rinascita” “speciale” eccole! Sono  solo alcune delle parole di descrizione che i ragazzi hanno scritto e successivamente spiegato ed interpretato in un bellissimo cerchio dove ognuno si guardava in faccia parlando in modo libero e sentito. 

Una settimana che è stata sicuramente impegnativa per tutti soprattutto per i ragazzi che, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, hanno dovuto condividere spazi e momenti con almeno altri sette compagni, ma hanno dovuto condividere anche se stessi; hanno dovuto mettersi in gioco con i propri pensieri, le proprie capacità ed i propri sentimenti. Hanno imparato a convivere con le difficoltà degli altri e a mettere da parte le proprie per dare l’attenzione a quelle altrui. Hanno imparato a togliersi le maschere, anche se per lo spettacolo le hanno materialmente costruirle, e vivere ogni cosa lasciandosi indifesi e penetrabili. Hanno potuto scoprirsi e conoscersi e alla fine di questo percorso si saranno sicuramente creati dei legami più o meno forti del passato ma si sarà cancellata l’indifferenza nei confronti degli altri. Ognuno di loro ha avuto modo di mettersi in vista e ognuno di loro è stato speciale per qualcuno, se non per tutti. Per questo motivo la settimana è stata definita speciale. Hanno vissuto l’esperienza del portare a termine un progetto, da soli, con le loro proprie forze e hanno imparato a credere in loro stessi e nelle proprie capacità. 

È per questo che si sono anche innamorati. Sì, perché tra le parole è comparsa per la prima volta anche l’amore. I ragazzi si sono innamorati ognuno prima di sé stesso perché si sono resi conto di essere in gamba, di poter raggiungere qualsiasi cosa desiderino davvero, anche se inizialmente scettici o impassibili. Hanno capito di poter dare molto a chiunque gli stia accanto anche solo mettendosi in gioco, eliminando ogni barriera sociale che si sia costruita nel corso degli anni in ambienti chiusi ed in cui inevitabilmente certe rigidità prevalgono.  Poi, dopo essersi innamorati di loro stessi, hanno cominciato a vedere gli altri, a capire che l’unione di più persone poteva creare cose ancora migliori. Allora hanno iniziato a legarsi e fidarsi un po’ di più l’uno dell’altro, ad avere bisogno anche degli altri perché ognuno di loro ha una fragilità che può essere compensata dalla forza di un altro. Ed è così che si sono anche innamorati. Innamorati non si intende solo un ragazzo e una ragazza che provano forti sentimenti, ma anche ragazze che si ritrovano ad essere amiche o finalmente a litigare e dire esplicitamente quello che pensano perché ci tengono a creare un rapporto migliore, o ancora professori che trovano il modo di mettersi in gioco e fare venire fuori una parte di ciascuno ragazzo anche se questa possa diventare aggressiva o sgarbata nei toni e nelle parole. Ma tutto questo perché si sono innamorati degli altri e ciò comporta la voglia di conoscersi più a fondo, anche nei momenti più difficili e meno tranquilli.
 
Ed eccoli ora, tra lacrime liberatorie ed abbracci non più forzati come invece erano il primo giorno al loro arrivo, eccoli che ripartono. Riprendono le loro valigie e così come sono arrivati, in gruppo, se ne vanno. Tornano nelle loro case, dalle loro famiglie, chi più felice chi meno, e dai loro fidanzati e amici, portando con sé questa esperienza e sperando che riescano a riportare nella loro vita ed in ogni loro situazione la forza e il coraggio che hanno avuto in questi giorni per essere realmente felici!



giovedì 22 gennaio 2015

#pointofview - CAPODANNO 2014






da un Diario Segreto....molto speciale ;)

31 Dicembre 2014
Oggi è l’ultimo dell’anno, ma che subbuglio che c’è qui! È da stamattina presto che arriva gente in Ostello. Ma che succede? Cosa vuole? Sgranchiamoci le zampe ed andiamo a curiosare.

Dietro il tavolino qui fuori non dovrebbero vedermi. Cos’ha in mano questo signore? Sembra del cibo... Sarà qualcosa di leggero, non se ne sente il profumo. Lo lascia in mano al signore dell’ostello. Ma perché non entra a portarlo direttamente? Ma dove va? Ah ecco il camioncino bianco, vediamo cosa porta. Cosa? Aspetta che mi avvicino.. acqua, acqua,acqua infinite bottiglie di acqua stanno scaricando; frizzante, naturale, bottiglie di bibite ora! E quelle scatole di cartone? Pandori e panettoni, ma quanti!!! Qui c’è davvero da leccarsi i baffi. Voglio proprio vedere cosa sta succedendo!

E dentro cosa fanno? Che casino, che rumore! Sembra stiano mettendo tutto sotto sopra. Ma qui la gente non deve venire per dormire? Come si fa a dormire con questo casino? Stanno spostando tutti i tavoli, non ci sono più nemmeno quelli del giardino, me li hanno rubati tutti. Mi metterò qui dietro un angolino. Stanno facendo tre file lunghissime di tavoli nella prima sala, ma quanta gente deve venire? Lì ce ne staranno più o meno una cinquantina. Che frastuono! Vado a riposarmi un po’ prima di vedere come prosegue la preparazione.

È ora della merenda, vediamo se quegli umani hanno nascosto qualcosa fuori così posso mangiare anche io. Qui vedo solo spumante.. bleah ma non potevate mettere un arrosto? Non voglio mica ubriacarmi! E li? Quella signoraaaa… si sente il profumo fino a qui: coniglio! Ehi ma dove vai? Torna qui. E in quest’altra sala che succede? Quante luci. Blu, rosso, viola, verde; girano, lampeggiano ovunque, sul soffitto, sui muri. Che bello! E quelle casse? Ohi ohi povere mie orecchie.. si prevede tanta musica. La sala è vuota, non c’è più niente che intralci, qui si balla!

Ormai sono le 19, è quasi buio, c’è gente dentro che sta finendo di preparare. Come sono tutti sorridenti e chiassosi. Hanno preparato un buffet: tartine, stuzzichini, patatine, aperitivo con l’arancia… buono, ma io aspetto la cena a questo punto. Ehi! Quella macchina ha parcheggiato qui da noi. Non li conosco, meglio me ne vada. Aiuto ma quante ne stanno entrando? Cinque, sette, dieci, aiutoooo quanta genteee! Scappa! Ehi umano fai attenzione, lasciami passare, ahia! Vuoi guardare dove metti i piedi? Dovrò aspettare qui nel mio angolino non si riesce proprio a passare.

Ma è già iniziata la festa. Settemila persone si stanno gustando l’aperitivo, chiacchierano, ridono e scherzano. Che eleganza certe signore, che bei vestiti! E nell’altra sala? I tavoli sono apparecchiati, azzurro e giallo. Vivace! Ma guarda, stanno sedendosi tutti quanti, ci stanno!

Quanto cibo arriva, lasagne, polenta, coniglio, altra carne, frutta, dolci, pandoro, panettone, datteri! Qualcuno se n’è già andato a ballare nell’altra sala con i dj con le lucine in testa. E gli umani si divertono, li al caldo, con musica, vino e dolciumi mentre io qui fuori al freddo? Ma che ore sono? 23:58. Si stanno agitando. Contano alla rovescia. Boom che casino.  

Auguri! Buon anno! Quanti baci e abbracci. Che festa! Che gioia! Buon 2015!!!

Oh che bello stanno venendo qui fuori, vengono a fare gli auguri anche a me, un tenero gattino...Che cari! Ciao umano che ti abbassi accanto a me, che dolce. Ehi umano! Ehi umano! Ma cosa fai? Cos’è quella scatola che stai prendendo? Non l’avevo vista, a due millimetri da me. Dove la porti? Cosa c’è dentro? E i miei auguri? Torna qua! Ma che succede? Mi avvicino… ah! che paura! Cos’è stato? Un botto. E che luci! I fuochi d’artificio; tutti coi nasi in su. Sulla terrazza, dalle finestre, fuori in giardino. Ovunque è festa! E il falò per le castagne, a me sembra più il cestello di una vecchia lavatrice saldato e messo su un enorme fuoco caldo. Ma loro ci cuociono le castagne. 

Sono le 04 ormai, gli umani cantano ancora, il karaoke, si impegnano a stonare e intonare le canzoni, si divertono; e di là continuano a ballare, liscio, disco, folk, bere caffè e limoncelli; e sul tavolo ancora qualche stuzzichino da mangiare, qualche cotechino avanzato con le lenticchie e datteri ripieni. 

Che bel clima; ma ora io vi abbandono che per me diventa tardi. Hanno promesso che per le cinque andranno via così finalmente potrò inaugurare l’anno con una bella dormita.. ehmm volevo dire, dando una….zampa a riordinare l’ostello!

Buona anno a tutti amici e grazie per avermi seguito in questa fantastica festa!